Let’s talk about: Non è colpa della pioggia di Lynda Mullaly Hunt (Uovonero)

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

Sono passati quasi due anni da “Una per i Murphy”, ma la scrittura di Lynda Mullaly Hunt difficilmente si dimentica. Con “Non è colpa della pioggia” è ritornata in libreria con un romanzo che parla del vero significato di famiglia ed amicizia in una piccola cittadina del Massachusetts.

Data di uscita: 11 Giugno

Acquistalo subito: Non è colpa della pioggia

Editore: uovonero
Collana: abbecedanze
Genere: Young Adult
Traduzione: Sante Bandirali

Prezzo: € 15,00
Pagine: 232

Delsie vive da sempre con la nonna materna a Cape Cod, una cittadina in riva al mare. E questa, per lei, è la normalità. Ma durante l’estate dei suoi dodici anni comincia a guardare la vita con occhi diversi e a domandarsi perché non può avere anche lei, come i suoi amici, una mamma simpatica e un papà amorevole. Anche se le vuole bene, spesso è difficile spostare la nonna dal divano dove passa ore a guardare i telequiz ed è ancora più difficile convincerla a parlarle dei suoi genitori.
Delsie è un’acuta osservatrice dei fenomeni atmosferici e coglie anche i mutamenti dell’animo di chi le sta vicino, tra cui quello di un’amica che sembra essere cresciuta più in fretta di lei e da cui, dopo aver passato l’infanzia fianco a fianco dividendo avventure e giochi, si sente distante e tradita.

Per fortuna, però, Delsie ha dei vicini fantastici che per lei sono una vera famiglia e un nuovo amico speciale che la aiuterà a capire di essere in grado di affrontare qualsiasi tempesta le verrà incontro.

Sembra solo ieri che ho letto “Una per i Murphy”, ma la verità è che ormai sono trascorsi quasi due anni, ciò nonostante la scrittura di Lynda Mullaly Hunt riesce ad emozionarmi come la prima volta. Quest’autrice è sempre stata in grado di fare suoi temi difficili, raccontandoli con delicatezza ma senza indorare la pillola ed è questa sua caratteristica a renderla a mio avviso una scrittrice in grado di smuovere non solo le nuove generazioni ma anche gli adulti.

Delsie è stata abbandonata da sua madre, una cosa che nessuno si aspetta da parte colei che dovrebbe crescere sua figlia, guidarla negli anni più difficili della sua adolescenza e aiutarla lì dove nessun altro può fare nulla. E invece no, sua madre se ne è andata lasciandosi alle spalle ogni responsabilità e questo ha creato nel cuore di Delsie un vuoto enorme, una voragine che nemmeno tutto l’amore della sua cara nonna riesce a colmare, un precipizio sul cui fondo scorre il fiume della sua tristezza.

Dal dolore però difficilmente nasce la felicità, infatti anche sua nonna si sente colpevole della condizione di sua nipote, proprio perché è stata lei stessa in qualche modo a privarla della figura materna proprio per proteggerla dai tremendi errori commessi da sua madre e da quelli che avrebbe potuto commettere se le due si fossero mai riavvicinate. Così da una ferita ne nasce un’altra, entrambe intrecciate attorno al ricordo di una persona che nella sua mancanza di responsabilità è riuscita a distruggere per sempre i legami di una famiglia che sarebbe dovuta essere un baluardo dell’amore.

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È nei temporali che Delsie cerca in qualche modo se stessa, perché si ritrova nello sconvolgimento naturale portato dai tuoni e dai fulmini, le tempeste rispecchiano perfettamente il suo stato d’animo, la avvolgono completamente in un velo fatto di malinconia, buio e freddo, il tutto accompagnato da quei terribili lampi che squarciano anche l’oscurità con la violenza della loro luce.

Nell’ amicizia Delsie trova un piccolo rifugio, un’alcova dove nascondersi quando fuori infuria il tornado, un luogo sicuro dove stemperare le sue incertezze e nascondere il suo senso di inadeguatezza che la perseguita, la fa sentire come se fosse un puzzle a cui mancano dei pezzi, uno di quelli rovinati per sempre, che non troveranno mai il modo di combaciare con l’immagine sulla scatola o almeno è questo ciò che lei pensa di se stessa. Senza accorgersene il suo diventa un viaggio alla ricerca di ciò che credeva di aver bisogno senza rendersi conto che aveva già tutto a portata di mano.

Delsie si accorge che non sempre bisogna affrontare un temporale da sola, non quando ha con se persone in grado di darle forza e sostenerla anche nei momenti più difficili, quelli in cui si vorrebbe gettare tutto e scappare il più lontano possibile, senza guardarsi indietro e dimenticando una volta per tutte il dolore che si è stati costretti a sopportare fino a quel momento. In questo viaggio di crescita incontra Ronan, un ragazzino che tutti tengono lontano, perché ha un certo alone di mistero attorno a se, ma è con lui che Delsie impara che gli errori hanno un peso della vita, ricadono sulle persone come pioggia durante una tempesta, ma è importante come ci si rialza, come si riparte per avere un nuovo inizio.

“Non è colpa della pioggia” perché in realtà è colpa di chi ci ha lasciati, abbandonati a noi stessi e nella fretta di andare via non si è neppure ricordato di insegnarci a sorridere quando vediamo un arcobaleno.

“Credo di essere come un mucchio di pezzi di puzzle che sono stati buttati per terra. Ma non posso rimettere insieme i pezzi perchè non so come sia l’immagine sulla scatola. Non so chi sono e neanche quanti pezzi potrebbero mancarmi”.

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di uovonero per la copia omaggio.

 

 

 

May the Force be with you!
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